domenica 29 marzo 2009

Trattamento di ipertermia oncologica a radiofrequenza capacitiva esterna

Durante un trattamento di ipertermia a radiofrequenza (con generatore Synchrotherm) il paziente avverte nettamente la sensazione di calore interno quando il generatore di radiofrequenza si trova ad una potenza adeguata. Questa potenza è espressa in watt ed è in genere visibile sul display del generatore stesso. Nei minuti precedenti, invece, è molto probabile che il paziente avverta una sensazione di freddo. Questo è dato dal fatto che la superficie delle piastre è refrigerata da un sistema ad acqua a circuito chiuso. Ci sono poi una serie di variabili che sono legate alla capacità di sopportazione del calore da parte del paziente, alle dimensioni delle piastre, ed all’organo trattato. Tra le due piastre è frequente che il paziente senta più fredda quella posteriore perchè il peso del suo corpo, adagiatoci sopra, permette un contatto più netto con il sistema di refrigerazione di quello che si può avere con la piastra superiore. In questo caso, è sufficiente che il paziente, se può, eserciti una leggera pressione con le mani sulla piastra superiore ed avvertirà un’aumentata sensazione di freddo cutaneo. In genere, il paziente fa fatica a comprendere le due diverse sensazioni, caldo o freddo, che raggiungono il cervello contemporaneamente, ma questo avviene solo all’inizio del trattamento. Quando, infatti, la potenza del generatore sale, la sensazione di caldo interna è decisamente superiore a quella del freddo percepibile a livello cutaneo. Inoltre, più passa il tempo e più il calore tende a diffondersi in tutto il corpo, mentre la sensazione di freddo rimane percepibile solo a livello cutaneo sotto la piastre. Il raggiungimento di un’adeguata temperatura interna è determinante ai fini del trattamento, altrimenti non si chiamerebbe IPERtermia, che significa appunto, aumento del calore!

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