domenica 29 marzo 2009

Ipertermia a radiofrequenza: cosa è?

Con il termine di Ipertermia a Radiofrequenza si intende il riscaldamento controllato di una parte del nostro corpo utilizzando la radiofrequenza.
Per fare questo, il paziente è comodamente sdraiato su un confortevole lettino e gli vengono posizionate due piastre, una sopra e l’altra sotto la parte del corpo da trattare. Tra queste due piastre, che sono refrigerate per evitare ustioni cutanee, passa la radiofrequenza che scalderà l’organo trattato fino ad almeno 42,5 °C. A questa temperatura, le cellule tumorali malate moriranno, mentre quelle sane si raffredderanno rapidamente senza subire danni significativi. Per questo motivo, la metodica è assolutamente priva di effetti tossici collaterali e non è assolutamente dolorosa. Si praticano, in media, due trattamenti settimanali della durata di circa 1 ora e il numero di sedute è in funzione della gravità della malattia.
Normalmente, un ciclo non dura oltre le venti sedute, prevede successivamente una sosta di circa un mese e dopo gli opportuni accertamenti è ripetibile. Non è una metodica invasiva ed è facilmente sopportabile dal paziente. Ovviamente, migliori sono le sue condizioni generali e del suo sistema immunitario e migliore sarà un risultato positivo atteso. Non è una metodica sperimentale ed è anche riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale.
In Italia esistono diversi centri di ipertermia sia pubblici che privati.

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